12 aprile 2010

Esempi di scorretta lettura della mano

La chiromanzia è una scienza seria, complessa, cui ci si deve avvicinare con attenzione. Nella mano di un uomo, che è collegata al braccio, al cuore, che tocca la punta del naso e gratta la testa, che stringe altre mani e accarezza persone, sfoglia giornali, batte tasti, fa partire missili, indica direzioni, oltre a un sacco di altre azioni che la rendono dunque un campo d'indagine interessantissimo e direi cruciale nello studio dell'uomo (e della donna. Ma le mani delle donne di solito sono più piccole e c'è meno da leggere), nella mano di un uomo, dicevamo, sono contenute talmente tante informazioni che non ci si può accostare alla chiromanzia come ad un passatempo qualsiasi o ad una disciplina di poco conto.
Se ad esempio è vero che nel palmo di una mano di un uomo si può leggere del suo destino finale tracciato in evidenti solchi, e sarà allora perfettamente logico che un chiromante capace, esaminando la mano di un uomo vi scorga il momento in cui la sua linea della vita si scontra con quella di Aldegani Mario, in quel momento transitante in macchina per un incrocio poco trafficato dalle parti di Stradella ("Qui la sua linea della vita si scontra con un'altra, vede?", dirà il chiromante puntando il suo dito sul solchetto, "Sì, lo vedo... Ma poi prosegue un po' deviata, non vede?", "Non è la sua, quella che prosegue", "...", "Cosa va a fare a Stradella? È per lavoro?", "Sì, mi capita di passarci per lavoro". Ma quest'ultima risposta sarà data pensando ad altro), è altrettanto vero che nessun chiromante con un concetto adeguato della propria dignità professionale sarà autorizzato a concludere da un semplice tremito nella mano stretta che quell'estremità frema d'amore e di desiderio per il suo tocco sapiente; e se questo particolare chiromante dovesse trarre dalla sua immotivata supposizione motivo per risalire l'arto tremante, ricoprendo di baci l'intera superficie del braccio, con l'intento neanche troppo segreto di giungere al cuore e alle morbidezze che lo ricoprono, ebbene in questo caso la persona esaminata avrà tutto il diritto di ritirare il proprio braccio, rimproverare il lettore, rifiutare altresì di pagare alcunché per la prestazione e lasciare sdegnosamente lo studio, mentre il chiromante cerca di intravedere qualche riga che in precedenza gli era sfuggita nella mano che ora lo rimprovera, e comincia a sospettare di averne frainteso il significato.
È pur vero che questo genere di preferenze personali, che in ogni caso appartengono almeno in parte al libero arbitrio di ognuno e non sono rintracciabili sulla pelle, si manifestano a volte con un tremore improvviso e con dei brividi strani, che percorrono vie segrete all'interno del corpo e riappaiono poi in superficie quando già se ne sentiva la mancanza; ma sono tremori diversi e diversi timori, e non hanno nulla a che fare con il semplice balbettio di una mano appartenente ad una donna che probabilmente consuma troppi caffè. Confondere questi due diversi tremolii è scorretto, prima di tutto, e inoltre non sempre vantaggioso; non crediate in effetti che interpretare come amore e dedizione la mania caffeinica di una donna possa arrecare benefici alla vostra vita sessuale e sentimentale.
Allo stesso modo, un chiromante non può assolutamente cacciare via una persona - che aveva già aperto alla lettura la propria mano - giudicandola malvagia e indegna d'esame per il futile motivo che la mano in questione sia grassoccia e sudata. A quest'uomo sarà allora lecito tornare accompagnato dai carabinieri, ed esigere grazie alla presenza dei militi che l'esame sia portato a termine in modo soddisfacente e che tutti i risultati vengano presentati con chiarezza e senza fretta; in quest'occasione, è già successo, diversi militari approfitteranno del ruolo e del momento per ostendere anche loro la mano e conoscere così il proprio destino.
Un solo carabiniere, il più curioso di tutti, terrà ostinatamente in tasca la mano guantata, volendo evitare che le linee, le quali sanno tutto, gli rovinino la sorpresa continua che è vivere ogni giorno.

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