30 maggio 2008

Improvvise illuminazioni

Ah, l'impulso di un momento, recarsi a Venafro con futili pretesti, rovesciare un carico di miele sulla piazza principale, farsi falsamente rossi e vergognosi e giustificarsi con i vigili urbani; e intanto scrutare l'orizzonte per vedere se arrivano gli orsi.

Ah, l'impulso di un momento, intervenire ad un convegno sugli Etruschi e parlare a profusione della zia Eufemia, delle sue pattine e della merenda con pomodori e maionese, protestando a gran voce l'etruschità della vostra famiglia, delle pattine, del gatto e delle gondole impolverate sopra il televisore; poi, cacciati dalla sala, mangiare un gelato e dimenticare per sempre gli Etruschi.

Ah, l'impulso di un momento, prendere l'autobus per San Giorgio di Piano e fare tutto il viaggio con le dita nel naso. Giunti al paese, cercare affannosamente una collina, poi piangere a lungo non avendone trovate; infine farsi consolare dal più sensibile tra gli abitanti del luogo e sperare fiocamente che vi riporti a Bologna.

Ah, l'impulso di un momento, creare cavaliere il vostro fruttivendolo, farlo inginocchiare tra i kiwi, toccargli la spalla con un porro, e pensare a tutt'altro.

Ah, l'impulso di un momento, fare la doccia con l'ombrello e leggere il giornale di lì sotto, mentre intorno alla cabina l'acqua cresce, cresce, cresce, e voi vi preoccupate soltanto della situazione internazionale.

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