06 dicembre 2007

La gente non ne può più

Spettabile Autorità Costituita,
così non si può più andare avanti. Non posso più tollerare di trovare ogni giorno il mio bel terrazzo, la pupilla dei miei occhi, buttato all'aria e devastato da questi vigliacchi neri, che colpiscono quando non li vedo e poi si affrettano a mettersi al sicuro quando si sentono minacciati. Ogni giorno, badi bene, ogni giorno. Ora, questi misfatti vanno avanti da troppo tempo: è bene che vi si ponga un freno. Perché ad un certo punto, mi scusi se faccio dell'antipolitica, il cittadino dice basta: e quando dice basta, poi il cittadino si fa giustizia da sé. Quindi, se non volete che io sia costretto a tirare fuori il fucile da caccia dei miei nonni, mandate qualcuno a togliermi dal balcone questi cazzo di merli.
Distinti saluti.

Il Cittadino Esasperato.

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Amabile Cittadino,
come la comprendiamo! Il Suo dramma è il nostro dramma; il Suo terrazzo è il nostro terrazzo; la Sua salvia è la nostra salvia; e se per caso coltiva ganja, ce ne lasci un paio di grammi. Tuttavia, dico tuttavia, la situazione è complessa: i merli che la disturbano, sono Suoi? Nel qual caso si configurerebbe la fattispecie di maltrattamento di minore e saremmo costretti a toglierLe la patria potestà su tutte le uova che produce, rompendosi il culo per la gloria della madrepatria marchigiana. Ma poniamo per comodità il caso che i merli non siano Suoi figli; Lei sa dire se sono cittadini della UE? Se non lo fossero, Lei sarebbe passibile di denuncia per favoreggiamento dell'emigrazione clandestina e nutrizione impropria di straniero (con erbe aromatiche e terriccio, mi pare di capire, cibi assolutamente controindicati nella dieta del guatemalteco e in genere dei nostri ospiti extracomunitari). Infine, ciò che più conta: qual è la situazione contrattuale dei suddetti uccelli? Si tratta di una collaborazione a progetto volta alla devastazione della Sua proprietà? Lei ha intenzione di assumerli a tempo indeterminato, costruire altri terrazzi, faticarci una vita per riempirli di vasi fiorenti e poi farsi distruggere il tutto dai volatili? O crede più opportuno avvalersi di agenzie di lavoro interinale e chiamare di volta in volta i merli che le occorrono? Mi faccia sapere e invii i documenti attestanti la regolarità della situazione contrattuale dei Suoi collaboratori, le prove della Sua appartenenza alla razza ariana e una marca da bollo dell'Impero Songhay (il portoghese schiavista da 54 euro andrà più che bene).
Freneticamente vorticando su un solo piede, porgo i miei più saporiti saluti.

Ing. Xavier Xilofoni, Capo dell'Ufficio Uccelli della Regione Marche e Primo Oboe Condominiale.

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Spett. Autorità Costituita,
oggi i merli hanno rapito il mio gatto. Lo hanno sollevato in volo in tre e se lo sono portato via. Per fortuna il felino si è liberato mentre sorvolavano Chiaravalle, è caduto sui tetti senza gravi danni ed è tornato a casa in corriera. Mi è toccato anche pagare l'euro aggiuntivo per il biglietto a bordo.
Aiutatemi, vi prego. Allego le mutandine di mia moglie e tre figurine Panini del Modena 1992/93.
Vi saluto con l'altra mano.

Il Cittadino Disperato.

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Liofilizzabile Cittadino,
Lei mi fa ridere di compassione e simpatia per la Sua deprecabile disgrazia! Mi sganascio e Le sono solidale. Mi chiede però il Prof. Ettore Corrimano della Soprintendenza per i Beni Artistici se i merli che tanto La preoccupano siano guelfi o ghibellini e in che stato di conservazione si trovino i seni di Sua nonna.
Lei vede che la questione non è facile; e se Lei mi tace informazioni tanto basilari, come pretende che possa toglierLe le castagne dal fuoco? Crede forse che io sia un Supereroe? No, non lo sono più, da quando la polizia mi ha notificato le proprie perplessità quanto al mio unico superpotere (mostrare il pene alle signore al parco). Da allora passo le serate in casa ascoltando Luca Carboni. Ma tornando a Lei, faremo tutto il possibile per venirle incontro, proprio come io venivo incontro alle signore al parco, e consentirLe così di riacquistare la primigenia fiducia nelle Istituzioni; senza la quale anche lo zabaione più zuccherato risulta amaro come il fiele.
Sommessamente canticchiando un motivetto samba, auguro a Lei e ai Suoi cari un felice Capodanno Curdo.

X. X. (XXX, IVA inclusa).

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Spett. Autorità Costituita,
i merli innalzano bandiere nere sul mio balcone e molestano le mie figlie nel tragitto per la scuola. E io non voglio uccelli accanto alle mie figlie, finché non le giudicherò mature; solo allora, solo allora, le porterò con me alla voliera dello zoo di Falconara, affinché scelgano in libertà e consapevolezza i loro uccelli. Ma devono essere di mio gradimento! Detto questo, rinnovo le mie preghiere, sicuro del vostro interessamento, e me la ridacchio senza motivo mentre mi faccio la barba.
Allego una seggiola di vimini e un negro che non sa ballare.
Muovo un po' il braccio al vostro indirizzo e rischio di venir equivocato.

Il Cittadino Annoiato.

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Vidimabile Cittadino,
non sa che Roma non fu costruita in un giorno? Hey hey hey. Ci dia tempo e provvederemo; ci dia spazio e colonizzeremo; ci dia del Lacrima e ci ubriacheremo; ci dia l'Umbria e la metteremo da parte per quando siamo tristi. Abbiamo letto la Sua pratica più volte, ricercando ogni possibile soluzione; ma l'avvocato d'ufficio dei merli, un porta cd che ho comprato ieri all'Ikea di Camerano, fa ostruzionismo, temporeggia, fissa il muro e non dice nulla. Non sarà facile uscire dall'impasse. Comunque, quando ho tempo torno all'Ikea e cambio avvocato. Ma lei conservi la fiducia nello Stato e nei suoi organi; io da parte mia conserverò lo scontrino.
Poi, quando tutto sarà finito, rideremo di questa vicenda, vedrà. Per adesso rido io; d'altra parte, si deve pur iniziare da qualche parte. Le sono vicino, vecchio mio, e le tocco il culo guardando da un'altra parte, come i passaggi di Zidane.
Mentalmente ripassando le province della Lombardia, auspico per la Sua vita una svolta presidenzialista.
Suo salatissimo,

Xavier.

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Spett. Autorità Costituita,
credo di nuovo in voi, in Dio, in Gilardino e nell'amore. Il problema è risolto, i merli non ci sono più, il balcone rifiorisce e io sto molto bene. Mi permetto anzi di invitare Lei e la Sua signora, quel troione, a pranzo a casa mia domenica. Mia moglie prepara la polenta.
I miei più sinceri e vigorosi saluti.

Il Cittadino Rinato

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