06 febbraio 2007

Brutte notizie dal mondo del bene

Che il mondo intero fosse ormai invaso e sommerso dalla sedizione, dalla mancanza di rispetto della gioventù, dal sovversivismo e dalla violenza oclocratica, diciamolo francamente, era sotto gli occhi di tutti da tempo; ma oggi dobbiamo registrare un nuovo preoccupante capitolo di questo andazzo, che speriamo sia -finalmente- stroncato al più presto dalle restanti forze sane della nostra società.
Le lande dolci e ondulate della carineria, le terre discoste dove il male e la pornografia non hanno diritto di cittadinanza, insomma la Provincia del Bene, come viene chiamato da noi il pezzo di mondo dov'è la dolcezza a governare, in luogo della consueta sopraffazione, ebbene quest'angolo di paradiso era sempre rimasto lontano dalle brutture della nostra quotidianità: ma sabato una manifestazione popolare per le vie di Morbidopoli, la capitale, si è trasformata improvvisamente in un'orgia di rabbia e devastazione. La protesta era stata causata dalla recente impennata del prezzo del croccante, che com'è noto è alla base dell'alimentazione di tutti gli esseri carini e puri di spirito. La situazione, pur grave, non era certo preoccupante; e i manganelli tenerelli in gommapiuma, in dotazione alle forze dell'ordine, sembravano una precauzione perfino eccessiva. Ma il dramma era nell'aria.
Senza che nulla lo facesse prevedere, gruppi di orsetti del cuore, le sciarpe dell'Atalanta a nascondere il musetto adorabile, si sono scagliati con violenza contro la polizia, costringendola ad arretrare: intanto una fitta pioggia di bulloni di marzapane bersagliava gli agenti e impediva la loro riorganizzazione. Salito su una tribuna improvvisata, gli occhi spiritati e sconvolti, Spank arringava frattanto con parole di fuoco la folla, invitando i presenti ad usare le loro zampotte cicciose per bastonare i padroni e per innalzare al potere il proletariato peloso. Le presuntuose quanto ipocrite parole d'ordine di una certa sinistra si sono però presto rivelate per ciò che sono realmente: meri inviti alla violenza. Armati di spranghe di torrone durissimo di Cremona, i giovinastri si sono gettati all'assalto delle case dei cittadini più in vista, mentre alcuni loro complici, posizionati ai piani alti degli edifizi, gettavano melassa bollente sulle pattuglie di forze dell'ordine che provavano a rintuzzare l'ustanak.
Gruppi di delinquenti comuni, approfittando delle sommosse, si sono diretti alla fine dell'arcobaleno ed hanno saccheggiato le case degli elfi, alla ricerca dell'oro custodito nelle loro capienti giberne; in quest'occasione, un'elfa sarebbe stata carnalmente insidiata da Tinky Winky, stando alle notizie giunte in seguito. In serata, la situazione si è andata calmando, anche per l'intervento dei corpi antisommossa coi loro cannoncini spara-ferrero rocher, che hanno anche provocato il decesso di uno dei manifestanti, attardatosi a rubare il miele e colpito al capo dalla nocciola. I tribuni della plebe ed i cattivi maestri che sobillano le orecchie tonde dei giovani peluche si sono vigliaccamente dileguati; l'ordine ha ripreso il controllo della capitale.
Tuttavia, girando ancora oggi per la città, si odora il fumo dolciastro dei falò di caramello e si avverte nell'aria il tanfo acre della rivolta. Le zampotte pelose non hanno ancora gettato le chiavi inglesi che impugnavano; la minaccia all'ordine costituito permane.

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