28 novembre 2006

L'esercito del surf in Brianza

Come probabilmente non vi sarà sfuggito se avete una radio, una televisione, un accesso ad Internet, degli amici o anche dei perfetti sconosciuti lieti di comunicare al bar la loro opinione sui fatti del mondo sorseggiando un caffè corretto Varnelli, il capo dei giovani italiani, Silvio Berlusconi, domenica a Montecatini ha avuto un leggero malore. Niente di che: Silvio sta benissimo e andrà avanti ancora a lungo con la sua battaglia contro il comunismo e la sobrietà, fino a che non ci sarà l'ultimo scontro tra liberaldemocratici a colpi di affilati spadoni a due mani delle Highlands e ne rimarrà soltanto uno. I soliti sospettosi hanno anzi voluto vedere nella sua permanenza in ospedale solo un modo per catalizzare l'attenzione, anche in vista della manifestazioe di sabato contro il governo Prodi, che rischiava di rivelarsi un mezzo fallimento; se non altro per via della rinuncia a partecipare espressa dai dirigenti dell'UDC, i quali hanno deciso di esprimere la loro avversione al governo delle tasse e delle falsità con un giorno di astensione da ogni raccomandazione e pratica clientelare: la provincia di Isernia riaprirà comunque lunedì mattina con le normali modalità. Ma non è di questo che volevo parlare. Il punto che mi piace affrontare è un altro: il fatto che il miglior rappresentante del sentimento di gioventù e ribellione indistinta espresso negli ultimi anni dalla società italiana sia in realtà un settantenne, soggetto necessariamente agli acciacchi dell'età. Senza citare i tratti fisici tipici dell'anziano, quali le orecchie spropositate e l'altezza che risente delle privazioni della guerra e della miseria degli anni successivi. Sia chiaro che qui non si fa dell'antiberlusconismo: se cercate critiche al Presidente avete sbagliato blog. Anzi, uno dei sogni della mia vita è andare a cena con Berlusconi: scherza, ride, racconta barzellette, è parlatore affabile e molto attento all'interlocutore, tocca il culo alle cameriere e probabilmente ha sempre due grammi di skunk nei calzetti. Anche se da qui a fargli governare un grande Paese dell'Europa Occidentale ce ne passa, e difatti ho votato per l'Unione. La grande e preoccupante verità che volevo raggiungere è più sociologica. L'ha ben ruminata di recente Romano Prodi con la sua leggera cadenscia emiliana: siamo un Paese impazzito. Come definire altrimenti un luogo in cui l'archetipo della gioventù si rompe un menisco facendo ginnastica, i giovani uomini più alla moda indossano spesso e volentieri magliette rosa e Teo Mammuccari ha un posto di lavoro? A me non vengono altre definizioni.

categorie:

visite dal 24 ottobre 2006