18 ottobre 2006

Questionari per falliti

Ore 18 e 40 minuti circa. Il mio preoccupato ozio si protrae ormai da giorni e giorni. Squilla il telefono, faccio le scale al buio e vado a rispondere.
"Pronto?".
"Il dottor Tamas?". E' un robot, dall'altra parte del filo.
"Sono io, mi dica".
"Salve, le telefono per conto di *inserire nome di progetto interuniversitario di scarsa chiarezza, volto probabilmente a lucrare sulla comprensibile ansia dei neolaureati di essere utili e di trovare un lavoro, cui comunque laureandoti alla Sapienza sei costretto ad aderire*. Stiamo raccogliendo informazioni sui laureati usciti dalle università che hanno aderito al nostro progetto". No, cerchiamo di essere seri: una donna sposata con un robot, che ha acquisito col tempo la pronuncia del marito. Ecco, questo è possibile.
"Eh".
"Acconsente ad un'intervista telefonica?".
"Certamente".
"Le assicuriamo che in base alla legge 12345/numero di Avogadro del 1813 e al decreto Spadolini/Von Clausewitz i suoi dati personali saranno letti dal balcone di Piazza del Popolo, derisi ed immagazzinati in sacche di iuta, poi spediti in Asia Centrale con carovane di arcieri a cavallo e qui consacrati all'Azzurro Cielo".
"Bene, allora mi sento sicuro come Crasso prima di combattere i Parti".
"Dunque possiamo cominciare con l'intervista". Sono tutto un brividino. Chissà se poi la mandano su Mtv?
"Le ha mai dato una lira un'azienda privata per avvalersi della sua inqualificabile e inefficiente collaborazione, dacché si è laureato?". Mmmmh.
"No".
"Le ha mai dato una lira un ente pubblico per avere un imbecille come lei nei suoi ranghi, dacché si è laureato?".
"No".
"Ha partecipato a costosi, ma in compenso inutili, master?".
"No".
"Come no? (Comunista!) Ha avuto modo di partecipare a dottorati di ricerca?".
"Sì".
"Con borsa di studio?".
"No".
"Rimborsi spese?".
"No".
"Buoni sconto?".
"No".
"Biglietti per il Circo?".
"No".
"Ha avuto modo di partecipare a tirocini o altre iniziative di formazione professionale?".
"Sì".
"Ma va'? Un babbalone come lei? E l'hanno pagata?".
"No".
"Ah, ecco. Quindi la sua retribuzione è pari a?".
(a bassa voce)"Zero".
"Può ripetere?".
"Zero".
"Ora avvicino il mio cellulare registratore macchina digitale videocamera shaker multitasking alla cornetta. Può scandire, ad alta voce e con buona dizione, la frase -Sono un fallito ed i miei studi mi condurranno solo ad una sordida e frustrata esistenza-?".
"E' legale?".
"Cazzo, no? Va bè, lo facciamo alla fine. Ora mi dica, qual è il suo stato civile? Celibe, nubile [l'ha chiesto davvero], sposato?".
"Celibe".
"Ha per caso dei figli, che comunque un pezzente come lei non sarebbe in grado di mantenere e dovrebbe inserire in ambienti squallidi e criminali come quello dei traffici d'organi, oppure a Genius?".
"Niente figli".
"Gliela danno mai? Anche senza fatturazione né contributi, questa è solo un'indagine conoscitiva".
"...Saltuariamente".
"Va di corpo regolarmente?".
"Io?".
"Benfica o Sporting Lisbona?".
"Sporting".
"Ammazza che fallito! Ma mi complimento per la coerenza".
"Dange".
"Cerca lavoro o ha già rinunciato?".
"Ho fatto un concorso per diventare Mr. Lui, ma non ero troppo preparato in filosofia tomistica e mi sa che è andato a puttane [il concorso, non Mr. Lui]. Ci riproverò l'anno prossimo".
"Va bene. L'intervista è terminata. Grazie per avermi fatto capire che al mondo c'è chi sta peggio di me. E consideri che io sono in attesa di estradizione verso l'Uzbekistan, ho due figli drogati e due iscritti a Comunione e Liberazione, se vado allo zoo le scimmie mi tirano il cibo (e le posate) e mi vesto con gli aiuti della Caritas della Guinea Equatoriale".
"Fa piacere sapere di essere utili".
"Le ritelefoneremo tra tre anni, carissimo dottore, quando le sue restanti illusioni si saranno sgretolate, il suo fisico sarà segnato dalle gravidanze isteriche e si sarà adattato ad un lavoro al call-center della Samsung. Anzi, le conviene imparare il coreano, perché assumono solo a Pusan. Vuole aggiungere qualcosa?".
"Italia 1?".

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