13 settembre 2006

Spettacolare debolezza di Dio

In realtà volevo scrivere qualcosa su Manuel Juan Pellicer, nato in Aragona nel 1617, carrettiere di professione, che nel 1637 ha una gamba schiacciata sotto la ruota di un carro a Castellón de la Plana; gamba che poi dovettero amputare, per via di una cancrena incipiente che non faceva sperare nulla di buono. Poi, il 29 marzo 1640, quella stessa gamba gli viene restituita. Non è che si trova ad averne un'altra, magari più bella: gli viene riattaccata in qualche modo la stessa gamba che ha perso quasi tre anni prima, nel frattempo sepolta a Saragozza. Non solo è la stessa, ma Pellicer si trova anche ad avere una cicatrice circolare sotto il ginocchio, dove la gamba viene riattaccata. Il re di Spagna si interessa della cosa, bacia devotamente l'arto miracolato, ma non si sogna nemmeno di premiare in qualche maniera il già fortunato Pellicer. Questi in effetti morirà mendico, come mendico era vissuto tra il 1637 e il 1640. Ecco, questo è il fatto. Però su una cosa del genere che vuoi scrivere? Io a Dio non ci credo, ma mi fa comunque piacere che ogni tanto mostri di essere un Dio di carne e sangue, non un Dio fighetto ed etereo, buono giusto per i cataloghi Adelphi. Questo miracolo mi piace, decisamente mi piace, anche se è parziale, ingiusto e in fondo mostra solo la debolezza di Dio. Che poi è ciò che fa ogni miracolo. Sto leggendo "Il Vangelo secondo Gesù Cristo", mi piace anche quello. Dio ha uno strano rapporto con la penisola iberica, mi sa. In ogni caso molto stretto e molto profondo. Quando ho tempo voglio imparare il portoghese.

categorie:

visite dal 24 ottobre 2006