26 luglio 2006

What's in a woman's mind

Oggi sono stato in giro per la città con un'amica, una tipa croata che ho conosciuto un paio di mesi fa in uno dei locali più tristi del mondo (immaginate un luogo in cui dei tedeschi ballano musica afro-cubana, o roba simile, non me ne intendo molto: non so se esiste l'inferno, a me comunque non fa più paura). Fatto sta che oggi questa tipa era in triste fibrillazione perché ha da poco troncato una relazione con un siberiano. Mi ha raccontato un po' del siberiano. Io ero interessato alla vicenda come lo sono alle iniziative del governo danese per la diffusione della cultura scandinava nell'Africa Australe, ma non potevo scappare né schiaffeggiarla e quindi ascoltavo.
I-Sul garbo del siberiano. Una volta la mia amica e il tipo vanno in una cittadina d'arte, qui vicino. Lui è indicibilmente gentile e le paga tutto.
Lei gli fa:"Ma perché paghi tutto tu?".
"Con le donne si fa così". Rozzo, ma ancora accettabile? Passiamo a
II-Sull'alimentazione del siberiano. "Sai", mi fa lei, "lui non mangiava i panini. Non mangiava pane in generale, per via dello zucchero".
"Eh?". [Anzi, visto che sono qui avrò detto così]: "Äh?".
"E non mangiava la carne e non beveva la birra".
"Beh, l'alcool in generale...".
"No. Beveva solo vino rosso e tè". Notoriamente il vino rosso è privo di zucchero, già. Mah.
..."Io però di lui so solo cosa mangiava a colazione: tè e miele".
Miele senza pane. Credo lo spalmasse sul dorso della mano e poi lo leccasse.
III-A letto col siberiano."E poi mentre eravamo a letto insieme lui mi fa:-Ma questo lo hai già fatto con altri uomini? Perché io con altre donne non l'ho mica fatto!".
"...".
"E allora fa una faccia, ma una faccia!".
"Mmh".
"E poi mi chiede quanti uomini ho avuto. -E tu me lo dici quante donne hai avuto?, gli faccio. -No, risponde".
"Capisco, sì".
"E allora io gli dico che non ho mai avuto relazioni lunghe e che trovo del tutto normale che abbia avuto esperienze con diversi uomini".
"Chiaro...".
"E allora fa una faccia, ma una faccia!".
"Sai S., è che gli uomini hanno sempre paura dei paragoni" (ogni tanto anch'io dico qualcosa d'intelligente. Più di tutte le cose, mi piace svelare alle donne i segreti della nostra rozza mente maschile; mi ci diverto un sacco).
IV-Chiarezza e correttezza del siberiano. "Sai, lui aveva un diploma di medico riconosciuto in Germania, però mi ha detto che poteva esercitare solo in una clinica qui a Norimberga, non a Fürth, non da altre parti".
Interessante. Non sapevo che tra i poteri del comune di Fürth ci fosse anche quello di ignorare le leggi tedesche.
"E poi lui mi diceva che comunque non aveva ancora il permesso di lavoro. Però la casa gliela pagava il fondo per la disoccupazione. Può essere che sia registrato nelle liste di disoccupazione uno che non ha neanche il permesso di lavoro?".
Come no, c'è un'apposita legge che lo prevede. Si chiama Tutela e promozione dell'infingardaggine sul territorio federale.
"E una volta ho visto che aveva anche il passaporto tedesco. Ma se è uno è tedesco come fa a non avere il permesso per lavorare in Germania? Lui mi ha risposto che era un'eccezione [sic]".
"...".
"E senti un'altra cosa strana: ho scoperto che ha cambiato nome. Si chiamava Dmitrij, ha cambiato in Michael per integrarsi più facilmente tra i tedeschi".
"Confondersi?"
"Integrarsi".
"...Avevo capito male, scusa".
"Ancora una cosa strana: fin dall'inizio mi diceva sempre, trovati un altro uomo, stammi lontana, con me non hai futuro... Questo è tipico dei criminali".
Ecco, io adoro le donne quando fanno così. Quando prendono il cervello e lo buttano in un termovalorizzatore, intendo.
"Dei criminali, S.?".
"Sì!".
"...O di quelli che hanno già una donna".
Silenzio. Rumore di un cuore che si incrina.
"Può essere. Ma mi ha detto che, poco prima che lui mi incontrasse, la donna con cui aveva anche convissuto tre anni gli aveva semplicemente telefonato dalla Siberia e lo aveva lasciato di colpo, dall'oggi al domani".
"Certo, è possibile che sia successo così e quindi lui sia un po' disilluso. Oppure che lui abbia telefonato alla donna in Siberia. Oppure che nessuno abbia chiamato nessuno".
"Ma perché doveva dirmi una bugia?".
"Un'altra, intendi?".
Il suo treno sta per partire. Mentre ci salutiamo le dico due parole vaghe e rassicuranti sulla sua esperienza. I suoi occhi mostrano d'un tratto un luccichio fugace. Lo ama. Lo ama ancora. Ha capito tutto, e lo ama ancora.

Anch'io vi amo tutte, ragazze e donne (le donne di più). Questo post è un tributo a voi, al vostro orgoglio e, già che c'ero, ai vostri abissi più ignoti e inconoscibili.

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